Il piacere dei pensieri altrui…

Sì, sono curiosa. Non è un segreto. Ed è stata dura resistere fino a casa per vedere cosa possano avermi regalato i miei colleghi. E chissà che non ci sia qualcosa anche da parte di Mister X, tuttora rimasto assolutamente sconosciuto. Spero di no. Non ho ancora deciso come comportarmi a riguardo. Rimando ad altri momenti, però… La borsa rossa entra in casa con me, ma finirà presto a terra dopo aver rovesciato i pacchettini vari sul tavolo del salotto. Il tempo di spogliarmi e sono lì al tavolo a veder cosa c’era dentro. I pacchetti non sono molto grandi, tutti diversi, confezionati più o meno bene in sgargianti carte coloratissime. Li accomuna l’abuso di simboli natalizi che li rende un po’ stucchevoli per i miei gusti.
Inizio con l’aprire il più prevedibile, vista la forma, quasi quadrata, sufficientemente sottile dal contenere un CD e in pochi secondi mi ritrovo fra le mani quanto mi sarei aspettata. Questo so già chi me lo possa aver regalato, ancor prima di leggere il bigliettino… prevedibile anche questo, come ancor più prevedibile è l’unica parola che trovo scritta sopra la firma del mio collega d’ufficio: «Auguri». Probabilmente avrebbe superato le sue capacità psico-fisiche provare a cercare nel suo limitatissimo vocabolario altri termini da articolare in una frase di senso compiuto. Comunque sia meglio di tante altre ipocrite frasi e perifrasi. La carta del secondo è già strappata a terra. Dentro trovo una busta di un negozio di intimo. Allargo gli eleganti manici di corda per estrarne il contenuto: un perizoma quasi del tutto trasparente. Il bigliettino è firmato, ma il nome del collega non mi dice niente… magari lo conosco di vista ma non ricordo proprio chi possa essere. Ha avuto l’accortezza (o la furbizia?) di aggiungere anche il suo cellulare… chiaro invito ad un dialogo e ad un non troppo velato obbligo di ringraziamento ad personam. Nel biglietto si auspica possa piacermi e spera che lo indossi, lamentandosi che non potrà vedere come possa starmi. Molto sexy. Ha avuto buon gusto… Passo al terzo, sempre intimo, stavolta un completino nero, di pizzo, raffinatissimo. Il regalo viene da un collega. Conosciuto, stavolta. Molto sexy anche il pacchettino successivo: un paio di autoreggenti nere, velate ed un perizoma sempre nero. Anche stavolta dal biglietto si evince il desiderio di potermele vedere addosso. Spingendosi anche oltre, però… nel suggerirmi con cosa le vorrebbe vedere abbinate.
Mi trovo in una situazione nuova, non avendo mai ricevuto regali così «intimi» da persone che conosco, spesso, solo superficialmente, ma la cosa, in un certo qual modo, mi eccita… indubbiamente. La collega che mi fece compagnia alla festa di fine estate, mi ha scritto un gran bel biglietto ringraziandomi per la mia disponibilità e gentilezza. Mi ha regalato una minigonna, a pieghe. Mi sento un po’ in colpa per non aver contraccambiato e non averle fatto nemmeno gli auguri, ma si è un po’ allontanata dopo la festa… ci sono state pochissime occasioni per parlarle e non ho voluto forzare la mano. Anche la ragazza della reception, quella che mi ha «rincorsa» per consegnarmi la borsa con i regali mi ha scritto una bella lettera in cui esplicita tutta la reciproca simpatia che non è mai stato possibile approfondire. La inviterò ad uscire a bere qualcosa, sicuramente sarà una compagnia divertente. Il suo regalo è un gadget da scrivania, ma è, forse, il regalo che mi ha fatto più piacere perché l’ho sentito fra i più sinceri ancorché inaspettato.
Sì… lo ammetto… mi eccita pensare di esser al centro delle fantasie dei colleghi, immaginarli eccitati ad immaginarsi se e come possa indossare ciò che mi hanno regalato… lascio i regali sul tavolo e camminando scalza faccio finire l’intimo nella cesta dei panni, arrivando a farmi una doccia… Sono eccitata… e ci vuole poco perché sotto l’irregolare getto d’acqua le mie mani scorrano sul mio corpo dandomi un sottile piacere acuito dall’immaginario quasi onirico di pensieri altrui, di desideri… che posso quasi percepire e che esplodono fragorosamente dentro di me facendo compiere al mio corpo sussulti quasi innaturali ad ogni pur piccolo movimento delle mie mani… delle mie dita… L’acqua della doccia attenua solo parzialmente l’esplosione di piacere che a malapena riesco a contenere… ritrovandomi ansimante e deliziosamente sfinita… Ma stasera non mi basta… e non ci vuole molto a sentire ancora il piacevole scorrere delle mani sul mio corpo nudo e bagnato…

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