La voglia…

Il pensiero va lì… a lui… qualunque cosa io faccia… qualunque cosa pensi… alla fine torna sempre lì… Ho voglia di vederlo. Ho voglia. Molta. Ci sono occasioni in cui il tempo non passa o per lo meno non passa come vorresti… Mi trovo cento volte in mano il cellulare in attesa di un messaggio, di una chiamata. Che non arriva. La voglia cresce e raggiunge quasi l’eccitazione anche al solo pensiero di lui e del suo corpo anche se finora l’ho solo potuto immaginare e intravedere, non è mai stato mio, ancora.

Mi alzo cento volte… anche a fare cose quasi insensate e inutili… Il mio collega stufo di sentire il rumore nervoso dei miei tacchi dodici sul pavimento lucido mi chiede cos’è che mi renda così agitata. Minimizzo incurante di ciò che possa pensare, restando prigioniera dei miei pensieri e delle mie fantasie che si fanno sempre più pressanti e violente. Torno a sedere, accavallo nervosamente le gambe sotto la scrivania stringendole sempre più agitata e cambiando posizione di continuo, incurante dell’abitino che svela gran parte dei miei collant. Mi trovo ancora in mano il cellulare, cerco il suo numero. Ho voglia di chiamarlo, di risentire la sua voce che mi ha fatto avvolgere nelle mie fantasie solo poche sere prima. Vorrei essere di nuovo nella vasca come qualche giorno prima, sommersa dal tepore dell’acqua e dei miei pensieri più intimi. I miei pensieri mi inondano violentemente, faccio scorrere il dito sul display del mio cellulare e inizio a scrivere un messaggio. No. Ci ripenso… lo cancello… lo riscrivo cento volte… poi alla fine decido per solo poche parole «ho voglia di te», premo subito invio prima che qualsiasi dubbio possa bloccarmi, possa interrompere il momento di trance che mi ha portato a scrivergli quelle poche parole.

L’attesa di una risposta che tarda ad arrivare non fa che accrescere il mio nervosismo e la mia eccitazione. Inizio a pensare a cosa potrei fare ma ricaccio indietro tutte le ipotesi che mi vengono in mente… per non tormentarmi oltre… Non posso fare ciò che vorrei… Già… Ma cosa… vorrei? Non so… il solo pensiero di lui mi ha annebbiato la mente che ormai vaga fra un pensiero triviale e l’altro… mi sento un animale. In calore. Profondamente. Non ce la faccio più a dissimulare una qualsiasi parvenza di normalità… Il mio rossetto viene bagnato da lunghi sorsi d’acqua attinti lentamente dalla bottiglietta che mi porto sempre dietro. Ma non serve…

Il solo pensare a lui non fa che aumentare la passione che esplode dentro di me… Il solo pensiero a cosa possa succedere quando lo vedrò mi fa andare su di giri… Adesso ho anche il cuore a mille… Le gambe non sanno più cosa fare per dissipare l’emozione del momento e l’agitazione di una fantasia che è diventata irrefrenabile. Rispondo distrattamente al telefono, quasi come un automa… Il mio pensiero va ancora a lui… Le mie gambe accavallate iniziano a muoversi e a ballare sotto la scrivania… L’accensione del display dura pochissimi istanti prima che il mio dito pronto, provveda a leggere il messaggio. È suo! Ci vedremo dopo, al bar. Ok, lo so… Lui sarà al lavoro… e inizio a pensare a cosa poter fare… a come cogliere l’occasione del momento… magari anche di un solo momento…

Mi eccito al solo pensiero… quando, quasi a tradimento, l’insulsa voce del mio collega mi informa che va a prendere un caffé… Rispondo con un cenno di assenso, ma una parte di me vorrebbe dire che non vada… che non mi lasci lì da sola in ufficio… perché… perché non può succedere ciò che sarà inevitabile succeda… non appena lui uscirà di lì… Ma non riesco a dirgli niente, ovviamente, perché la parte di me più passionale oggi ha il netto sopravvento… e non appena esce dalla stanza… il telefono si stacca, quasi da solo… i documenti su cui lavoravo rimangono lì inerti… e le mie mani iniziano ad esplorare lentamente le fantasie più spinte che adesso non hanno più freni legati all’ambiente circostante… o alle inopportune situazioni lavorative… Penso a lui e a come e dove lo incontrerò… le mie mani continuano imperterrite a cercare angoli di piacere decorati da fantasie che voglio far diventar reali… Mi contorco sulla sedia, il mio corpo si muove, a scatti, il respiro si fa più intenso… mi muovo… le gambe adesso sono tutt’altro che accavallate e dischiudono alle mie mani orizzonti di piacere violentemente caldo e intenso, da vivere a pieno… Sempre più intenso… profondamente intenso… ormai il mio corpo è un sussulto continuo e cerco inutilmente di strozzare in gola qualche gemito che inevitabilmente rende partecipi le suppellettili dell’ufficio deserto del mio stato di grazia… sempre più forte… sempre più violento… sempre più… più… più… finché le mie gambe non tornano a stringersi improvvisamente… quasi a voler trattenere il più possibile il momento più sublime della mia fantasia… il sussulto più forte del mio corpo mi manda in uno stato di estasi che sembra durare un tempo indefinito… le mie mani ormai immobili non sanno più muoversi quasi a non voler interrompere quell’immenso attimo di serenità… Il respiro va calmandosi… l’emozione rimane… bella e intensa come non mai… Ripenso a lui… ho ancora voglia…

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