No, non come sempre…

Mi chiedo cosa ci possiamo trovare tutti nell’orribile caffè del distributore, ma nonostante ci faccia solennemente schifo, torniamo sempre a prenderlo… In realtà tutti sappiamo che è una scusa per rompere un po’ la mattinata, il ritmo della giornata lavorativa e magari socializzare un minimo fra persone semi sconosciute nonostante lavoriamo nella stessa ditta… È un assurdo il fatto di non conoscersi… ma la vita frenetica e nevrotica di tutti i giorni ci porta a questo e anche a peggio… Mi alzo dalla scrivania… «io stacco un attimo… prendo un caffè e torno. Ho attivato la casella vocale». Avrei anche potuto stare zitta… il mio collega era impegnato in un’ardita conversazione al suo cellulare… Non ho origliato, anzi… a dirla tutta non ho sentito un’acca di ciò che diceva e proprio per questo penso che sia ardita… altrimenti non si fa certo riguardi nell’esternare al prossimo le sue inutili cose di tutti i giorni. Un’occhiata al cellulare aspettando che si aprano le porte dell’ascensore… poi il rumore metallico ed entro… «Pausa caffè?» mi sorride un collega dentro la stretta cabina… «Già. Come sempre» gli sorrido… «Beh… mica tanto come sempre mi dice lui…» ammiccando al mio look e squadrandomi… Scoppiamo a ridere… «No.. direi non come sempre…», «comunque… complimenti… sei elegantissima e stai benissimo così»… sicuramente lui avrebbe voluto che il tempo dell’ascensore fosse decisamente più lungo, ma l’apertura delle porte copre le sue parole… mi fa passare, galante come sempre… almeno lui non si nasconde dietro a falsi moralismi… «Hai deciso di dare un cambio netto alla tua vita?». La domanda più intelligente della mattinata… Faccio per avvicinarmi alla macchinetta, che si avvicina un altro collega… «Posso offrirti io il caffè oggi?» e senza aspettare la mia risposta inserisce la sua chiavetta per pagare. Che stupidi gli uomini… Bastano un tacco 12 e le gambe ben in vista perché ti spalanchino le porte… Lo gelo… «No, guarda… il caffè me lo pago da sola… e poi che pensi di comprarmi con una misera tazzina di plastica?» Resta interdetto e se ne va… senza dire niente… Scoppiamo a ridere, mi giro verso il collega che mi ha accompagnato… «Oggi te lo offro io, ok? Consideralo un premio per la domanda più intelligente che ho sentito da quando sono arrivata…», non capisce ma mi sorride.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.