Seguirò il mio istinto…

Sì. Mi eccita. Non lo nego. Come non l’ho mai fatto del resto. Mi eccita essere guardata, osservata, desiderata. E faccio di tutto per esserlo. Forse hanno ragione le mie colleghe ad appiopparmi epiteti acidi e volgari. Non esiste una ragione o un torto. Esisto io, ed io sono così. Punto. Stamani la scelta delle scarpe è stata obbligata. Ieri mi sono regalata un paio di decollete nere, tacco dodici, a stiletto di metallo lucidissimo. Mi piace immaginare gli sguardi di chi incontro specchiarsi nel riflesso della mia femminilità. Mi eccita pensare che siano intenti ad appagare i loro istinti osservatòri salendo lentamente dallo stiletto alle mie gambe velate dal nylon nero… e pensare che le loro fantasie possano andare oltre. Ben oltre ciò che vedono.

Probabilmente oggi avrei incontrato i loro gusti ed acceso ancor di più il loro desiderio e le loro fantasie. O almeno della maggior parte. Perché se solo potessero vedere sotto la mia mini nera… risalendo con quello stesso loro sguardo che mi sta spogliando… si soffermerebbero a lungo sulla balza decorata delle autoreggenti che stamani ho scelto di indossare. Ma a quel punto salirebbero ancor più avidi… per trovare la sensuale trasparenza del mio perizoma bianco. La doccia mattutina mi ha visto uscire ancor più bagnata di quando fossi sotto l’acqua, ma la decisione di non soddisfarmi ha contribuito e influenzato il mio comportamento e le mie scelte. Sono istintiva. Sempre. Quasi animalesca a volte. Lo ammetto. Non decido mai la sera prima cosa indossare, perché preferisco far decidere alla sensazione del momento, all’emotività e alla sensualità mattutina come mettermi in mostra. Così come non ho mai un ordine preciso da seguire per vestirmi, a volte lascio decidere al mio corpo. Stamani per prima cosa ho indossato le scarpe ed ho camminato nuda per casa con le mie nuove tacco dodici. È una sensazione speciale che mi è sempre piaciuta. Mi aiuta in un qualche modo ad entrare in sintonia con ciò che calzo, quasi come se il mio corpo ne volesse prender possesso.

Un ultimo sguardo, cercando di voltarmi indietro verso lo specchio a cui il mio corpo nudo dà le spalle. Vedo le luci riflettersi sul metallo dei tacchi, le osservo di nuovo prima di togliermele soddisfatta nonostante i comprensibili problemi delle scarpe nuove. Cammino a piedi nudi fino al cassetto da cui le mie mani estrarranno un paio di autoreggenti nere. Mi siedo sul letto il tempo necessario a veder velare le mie gambe dal nylon nero ricamato. Mi alzo aggiustando le sottili balze a cingere le mie cosce prima di veder apparire nuovamente ai miei piedi le scarpe appena provate. Cammino ancora per casa, senza altro addosso. Il ticchettio dei miei tacchi dodici probabilmente segnerà qualche insulto del vicino del piano di sotto, o, forse, ne solleticherà una qualche fantasia. Ma poco importa. Un perizoma bianco semi trasparente ha cercato di impigliarsi nei miei tacchi prima di risalire lentamente le mie gambe per poi ritrovarsi già bagnato una volta arrivato al suo posto. La stessa trasparenza va a velare i miei senni senza poter nascondere i capezzoli inturgiditi dal fresco mattutino che sfida il riscaldamento della casa. Scelgo la mini, nera, che andrà a coprire le balze delle autoreggenti quel tanto che basta da lasciarmi decidere quando e quanto osare. Le mie unghie abbottonano la camicetta bianca e vi fanno scorrere sopra una maglia chiara. L’orologio implacabile segna l’avvicinarsi del traffico quotidiano. Cammino sui miei tacchi dodici per truccarmi e indossare di corsa il cappotto. Borsa, chiavi, cellulare e via… sbatto la porta dietro di me per aprire una nuova giornata ignota… Seguirò il mio istinto. Come sempre.

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