Congratulazioni troia

Sono una troia. Sì. Sono una troia. Proprio come mi hanno definita più volte colleghi, colleghe, false amiche e conoscenti. E rivendico di esserlo. Nel profondo. Per il semplice fatto che se esser troia vuol dire esser libere di vivere la propria sessualità nel modo che una preferisce… lo sono. Eccome. Non ho padroni se non me stessa e la mia sensualità, femminilità e passione. Non mi vesto sensuale per compiacere chi mi guarda, ma per onorare la mia anima, il mio essere, la mia profonda voglia di libertà a cui non rinuncerei per niente al mondo. “Sei una troia” me l’hanno scritto più volte (anche recentemente a lavoro in un bigliettino rigorosamente anonimo fatto trovare alla mia postazione e su cui, se non altro, hanno avuto la bontà di farmi i complimenti per un traguardo raggiunto e che non inseguivo, comunque). Pensano di ferirmi, ma per me è onore, orgoglio e vanto esserlo se vuol dire che sono totalmente svincolata da qualsiasi convenzione sociale.

Sono un animale, come ho detto più volte, in più occasioni e in più racconti di vita reale che troverete qui (per chi li vorrà leggere e non si limiterà alla ricerca spasmodica di mie foto). Sono un animale. Sì. Un animale selvaggio che è diventato ancora più feroce dopo esser stato ferito, ferocemente ferito. Gli stereotipi, le gerarchie e le etichette sociali le lascio a quei benpensanti che vivon la propria vita ipocrita rinchiusi nelle macchinine e nelle casine a cui non sanno rinunciare per niente al mondo, ma fantasticando su mondi, donne e oggetti che anelano senza arrivarci. Io, almeno, ho il coraggio e la profonda e più assoluta libertà di guardarmi allo specchio senza provare il minimo ribrezzo per ciò che vedo e per ciò che sono. Posso guardarmi allo specchio senza abbassare gli occhi, perché tutto ciò che ho fatto, che faccio e che farò l’ho fatto, lo faccio e lo farò perché ho voluto, voglio e vorrò farlo. “Non me ne frega niente se anch’io sono sbagliata. Spiacere è il mio piacere”.

Sono una donna forte, libera e che non si presta ad essere etichettata, perché la femminilità che mi sento dentro non è contenibile. Parlando con la mia più cara amica (love) dicevamo che qualsiasi nostra foto non è degna di alcuna cornice perché siamo sconfinate, infinite, limitless. E questo fa rabbia, provoca rancore e risentimento in poveri menti tristi e con un’apertura mentale infinitesima che credono di ferirmi chiamandomi così perché non riescono a perimetrarmi in definizioni a loro conosciute. Perciò, sì. Sono troia. E lo sono SE e QUANDO lo voglio perché non sarò mai costretta da nessuno a fare qualsiasi cosa… Lo sono quando mi lascio andare alle mie fantasie, perché coloro che credono di insultarmi son talmente chiusi e retrogradi che non concepiscono nemmeno che una donna possa essere tale e possa suscitar piacere ed eccitazione per il solo fatto che LEI lo voglia e non perché viva in funzione di suscitar piacere in coloro che la guardano o la desiderano.

Sì. Sono troia per il semplice fatto che rivendico il diritto a vivere liberamente tutta la mia sessualità, a esporre tutta la mia femminilità, con la più totale indipendenza da stereotipi triti e ritriti. Mi son divertita un sacco nella mia vita, passata all’insegna del più sfrenato edonismo epicureo e non rimpiango niente, rifarei tutto da capo. E i rovi ardenti in cui son stata gettata tempo fa non hanno fatto altro che fortificare la mia ferma volontà di rivendicare di esser prima di tutto me stessa. In tutto e per tutto. E libera. Libera. Libera. Libera.

Se tutto questo, per voi, vuol dire esser troia… felice di esserlo.

PS: come compito a casa ripassate il concetto già espresso in http://taccoquattordici.com/libere-di-essere-libere/

 

1 commento su “Congratulazioni troia

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