Non escludo niente!

Mi siedo alla mia solita scrivania, con i soliti movimenti che compio tutte le mattine da qualche anno a questa parte, ma stavolta nel sedermi percepisco sotto alle mie gambe il tessuto della sedia attraverso il sottile velo del collant, è una sensazione che mi incuriosisce… mai provata in ufficio… Mettendomi a sedere l’abitino corto sale leggermente scoprendo ancora un po’ di più le gambe, le accavallo subito sotto la scrivania, muovendomi con lenti e piccoli movimenti sulla sedia, dondolandomi quasi… spostandomi da un lato vedo spuntare da sotto la scrivania il lucido tacco che si muove nell’aria seguendo il movimento della gamba. Non faccio in tempo ad appoggiare la borsa sulla cassettiera che suona il telefono. È una delle colleghe di prima che ho incontrato arrivando. «Ehi, ma che è successo in questo week-end? Devi raccontarmi tutto! Non ti ho mai vista così… Hai conosciuto qualcuno? Dai… dopo vieni in ufficio da noi a fare una pausa caffè e ci racconti tutto!!!». I tre punti esclamativi li percepisco dal tono delle sue parole. Vipere. Non mi hanno mai rivolto la parola, adesso devono cercare la mia complicità per alimentare le loro volgari voglie di pettegolezzo. Faccio la diplomatica… «Non so, vedrò dopo se avrò un minuto… magari facciamo due chiacchiere». Riattacco su una serie di esclamazioni entusiaste dall’altro capo del telefono. «Mi fate vomitare», penso dentro di me… ma non escludo niente a priori. Non più.

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