Senza fretta

Sì. Mi fa sangue. Ci posso far poco. E l’ho incontrato nel giorno sbagliato, uno di quei giorni in cui sono preda dei miei istinti animaleschi e primordiali. E la mia libido ha messo subito le cose in chiaro fin da subito. È bastato sentire la sua voce, bella ed eccitante, per farmi avvicinare a lui per i saluti di rito. Ma stavolta le guance sono rimaste a secco. Ho cercato le sue labbra. Subito. E per la prima volta. Avrei voluto che si dischiudessero, alla ricerca di un’intimità mai provata con lui. Colto di sorpresa. Sicuramente. Lo so. Sono spiazzante. Lo sguardo dritto nel mio. Forse il dialogo è tutto non verbale e ci diciamo tutto quello che a voce resterà nelle nostre menti. È uno dei pochi che regge lo sguardo. Molti fuggono o si ritraggono nelle loro piccole quotidianità. Il suo sguardo dritto nel mio. Gliene do atto. E forse è anche per questo che mi fa sangue. Sicuro di sé. Come pochi. Il caffè è una scusa, lo sapevamo entrambi. Ci piacciamo. Ne sono sicura anche se, almeno finora, non ce lo siamo mai detti a voce. Ma l’ufficializzazione del dato di fatto è pura formalità. E odiosa come tutti i formalismi. Ci sediamo ad un tavolo, scambiando qualche futile chiacchiera e parlando di cose più o meno ovvie. Cerco un contatto. Ripetuto. Un braccio, la mano. Mi specchio nei suoi occhi, mentre il mio Dior 999 lascia spazio al candore dei miei denti alle sue pungenti e intelligenti battute e maliziosi doppi sensi. Poi decido di affondare il colpo e mentre sorseggiamo le ultime gocce di caffè senza che i nostri occhi interrompano il loro dialogo, le mie labbra lasciano uscire delle parole dirette: «mi scoperesti?». È sicuro di sé e non si scompone, mantenendo il suo aplomb quasi anglosassone. Mi piace pensare che potesse aspettarsi o auspicarsi la domanda. Così come mi piace pensare di essere nelle sue fantasie più intime e indicibili. La risposta è intelligente e pungente, con quel pizzico di sarcasmo che la rende intrigante. «Sei sempre originalissima in ciò che dici e in ciò che scrivi. Da quando in qua ti lanci su domande retoriche?». Gli sorrido. Senza rispondere. Ma guardandolo sempre fisso negli occhi. E quando le mie labbra si staccano dalla tazzina lasciando il mio marchio rosso sul bordo, la mia mano finisce sotto il tavolo ad accarezzargli la gamba prima di risalire per percepire la sua ben evidente eccitazione. Stavolta l’ho sorpreso. E non poteva esser diversamente. Le mie dita stanno sentendo tutta la sua voglia nei miei riguardi. È un terreno sconosciuto, ma piacevolmente e notevolmente sorprendente, almeno al tatto. E la fantasia vola. Al pari della mia voglia. Sono bagnatissima. Vorrei che le sue dita lunghe e affusolate si bagnassero di me, le vorrei sentire sul mio corpo, fra i miei capelli rossi. Vorrei baciarlo a lungo, cercare la sua lingua, sentire tutto il suo desiderio su di me. Torno alla realtà mentre ci alziamo per uscire. La sua mano mi sfiora la schiena lasciata nuda dall’ampia scollatura posteriore del vestito nero, corto, che indosso. Ho un brivido nel sentire il contatto più o meno casuale che probabilmente era solo un gesto di galanteria nel farmi passare prima di lui. Arriviamo alle nostre macchine senza dirci niente. Lasciamo dialogare i nostri occhi. Che si dicono tutto ciò che le labbra terranno per sé. Mi avvicino a lui. Vorrei gettargli le braccia al collo e premere il mio corpo contro il suo. Ma decido un approccio più soft ed appoggio la mia testa sulla sua spalla. Mi bacia la fronte. Con un’eleganza e delicatezza rara. «Devo andare». Quelle maledette dieci lettere che non avrei voluto sentire ma che, in fondo, è giusto che siano uscite dalle sue labbra. I miei tacchi si sollevano da terra alzandomi per un attimo sulle punte. Adesso il mio Dior 999 è di nuovo sulle sue labbra. Ci guardiamo senza dire niente, prima che ognuno di noi riprenda la sua vita. Mi piace pensare che ci sarà un giorno in cui dalle sue labbra usciranno altre parole. Sarò qui ad aspettare. Senza fretta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.