Twist in my sobriety

Mi piace pensare che i miei post possano regalare qualche momento di spensierata libertà e stuzzichino le fantasie di chi li legge. Leggo uno ad uno tutti i commenti e i messaggi che ricevo, e rispondo personalmente a ciascun messaggio, ad ogni e-mail ricevuta. Dalla più insulsa alla più intelligente, dalla più offensiva (of course… non mancano nemmeno quelle) alla più ruffiana, cercando sempre di instaurare un rapporto costruttivo che mi aiuti a migliorare e crescere. Sono in contatto (elettronico, ovviamente) con molti lettori (e molte poche lettrici… ma ci sono?) che spesso mi scrivono. Quasi tutti commentano i post, mi fanno domande, a volte battibecchiamo (quasi) sempre bonariamente. Capita talvolta che mi raccontino di episodi che hanno vissuto e capita che qualcuno scriva anche maledettamente bene tanto da farmi immaginare esattamente la situazione in cui si è trovato. In particolare uno mi ha scritto di un incontro (resterò molto vaga per motivi di privacy, ovviamente) quasi occasionale con una donna i cui tratti caratteriali sono molto simili ai miei. Decisa, sensuale, eroticamente sfrontata e imprevedibile. Ho letto, avidamente (anche, lo ammetto, per la mia innata curiosità :-)…) ogni parola di ciò che mi ha scritto, ogni frase, ogni singola situazione descritta con termini raffinati e inusuali. E la fantasia è volata… la mia faccia si è sovrapposta a quella di lei. Il mio corpo e il suo si sono fusi… quasi come se fossi io lì nella sua auto, parcheggiata in una non meglio precisata via della città mentre lo seduceva con pochissimi abili gesti inusuali, facendolo morire di desiderio… Lo stesso che ha iniziato a pervadermi nel leggere parola dopo parola… mentre i miei occhi avidi cercavano già la successiva che conoscevo, vivendo ormai in prima persona quella situazione a me sconosciuta… E c’è voluto poco a pensarmi lì in auto nel tirarmi su il vestito a scoprire lentamente le autoreggenti messe ad hoc… A vedere il suo sguardo trasformarsi nello scorrere il mio corpo, nell’incontrare la pelle lasciata fuori dalla seduzione del nylon e opportunamente vicina al calore della mia voglia… Mi vedo lì a sentire l’eccitazione del mio partner praticamente ignoto, muovendomi per sentire il reciproco desiderio ostacolati, non poco, ancora una volta dagli angusti spazi dell’auto. Vedo le mie mani scivolare sul suo corpo facendo liberare alle dita la costrizione del suo desiderio… Poi lascio scendere le mie labbra a dargli un piacere a lungo desiderato. Quello stesso piacere che le mie dita hanno iniziato a darmi quasi senza che me ne accorgessi, nel leggere emozione dopo emozione ciò che ho fatto senza viverlo direttamente, ma grazie alla magia delle parole, proprio quelle stesse parole che arrivano a far tremare il mio corpo in un’esplosione improvvisa di sublime piacere, ritrovandomi ansimante in preda a contrazioni repentine e violente richiudendomi quasi su me stessa, e, soprattutto… facendomi tornare altrettanto improvvisamente in me… in quella che ha solo letto ciò che avrebbe potuto fare se si fosse trovata lì al posto della sconosciuta partner del lettore… e che forse avrebbe fatto esattamente tutto ciò che ha fatto… Cerco di perdermi ancora nelle mie fantasie prima di riavvolgermi nella mia (falsa) sobrietà…

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