Ancora!

La doccia ha portato via i pensieri della giornata tra beghe lavorative e personali. I capelli grondanti lungo il corpo in rivoli assorbiti dal ruvido asciugamano con cui mi asciugo. Il phon ridà una forma adeguata alla mia capigliatura. Cammino nuda per casa lasciando sul pavimento le impronte umide via via sempre meno evidenti. Addento la prima frutta che mi capita a tiro che prendo a mangiare mentre mi avvio in camera. Apro e chiudo nervosamente qualche cassetto nell’indecisione della scelta a cui rinuncio. Mi siedo sul letto, nuda. Una rapida occhiata al cellulare nella compulsiva ricerca di novità che non ci sono. Per terra un paio di sandali neri. Mi chino per indossarli fissando la fibbia nel laccetto intorno alla caviglia. Mi alzo di nuovo… svogliata… cammino sui sandali appena messi, ancora nuda. Mi affaccio a guardare fuori, restando dietro il vetro della mia indolente curiosità notturna… vedendomi riflessa in un’immagine sbiadita dalle luci circostanti.

C’è tutto un alone di apatia e di indolenza in tutto ciò che mi viene di fare stasera… Sensazione strana, a me insolita… ma che ogni tanto riaffiora… Cammino, al ritmo dei miei tacchi prima di lasciarmi accogliere dalla poltrona del salotto. Reclino la testa, leggermente… mi sposto i capelli dietro l’orecchio, le mie dita restano a sfiorare il collo, lente e sinuose, prima di scivolare lungo la pelle per arrivare ad essere inumidite dalla bocca che si è schiusa al loro arrivo. Abbandonano le labbra, nonostante un sottile filo di saliva cercasse inutilmente di trattenerle… scendono… scorrendo sotto i seni di cui seguono la forma… percorrendola più e più volte… istintivamente salgono verso i capezzoli, sfiorandoli appena. Mi accomodo meglio sulla poltrona… Le gambe si muovono nervosamente. La testa sempre reclinata. Socchiudo gli occhi… mi porto un dito sulle labbra… la lingua lo inumidirà prima di esser succhiato avidamente e con un certo piacere… Mi sfioro i capezzoli con il dito bagnato della mia saliva. Si inturgidiscono… inumiditi… mentre col dito disegno lentamente dei piccoli cerchi seguendone la loro forma ed eccitandomi sempre di più ad ogni lento passaggio… Il mio bacino inizia a muoversi… lentamente… quasi a voler cercare una penetrazione che non c’è e non ci sarà. Il respiro inizia a farsi affannato mentre le mie dita… lentamente… disegnano invisibili arabeschi di piacere su di me… Una gamba resta ben salda a terra mentre l’altra la porto sul bracciolo della poltrona, lasciando esposta tutta la mia più intima natura. La fantasia vola… mi immagino osservata… in quella posa oscena mentre mi dò piacere col lento incedere delle mie dita… E con la mente… vola l’eccitazione… Quella stessa eccitazione che immagino specchiata negli occhi di chi mi guarda attraverso le parole che scrivo e che pubblico… Occhi sconosciuti che mi scrutano, avidi, pronti a cogliere ogni particolare… ogni sensuale movimento… ogni segno di eccitazione sprigionata dal mio corpo e, soprattutto, dalla mia mente… Li immagino lì… a guardarmi… eccitati… magari mentre si danno piacere nel leggere i miei racconti di vera vita quotidiana.

Le mie dita scendono… intingendosi nella mia passione più pura… inarco la schiena, istintivamente… trattenendo a lungo il respiro mentre il dito scorre lento, lentissimo sulla mia intimità più recondita… Si muove… lentamente… scorrendo… facendomi ansimare… al suo ritmo… disegnando indescrivibili momenti di piacere intenso e profondo. La schiena torna ad appoggiarsi alla poltrona, ma il respiro resta affannato… spezzato… al ritmo del lento piacere che mi pervade sempre di più… Le dita, intinte nella ma intimità, vanno a bagnare i capezzoli, strappandomi un gemito quasi animalesco al loro umido contatto. Bagnarmi i capezzoli con il mio piacere è sempre stato un mio debole… a cui difficilmente riesco a resistere… Li sento turgidi e dolentemente protesi alla ricerca di brividi, di emozioni che i polpastrelli, lievi, cercano di lenire. Torno a socchiudere gli occhi, lasciandomi andare… mi lascio trasportare dall’emozione di esser sfiorata dagli sguardi di chi mi legge… dalle emozioni di chi mi ispira… Cerco di rallentare… per godermi gli infiniti momenti di piacere… Non resisto… riprendo… le mie dita si muovono guidate da chissà quale recondito anfratto della mia mente… Adesso il loro movimento va di pari passo con quello del bacino che si muove a guidarle verso istanti di pura estasi. Il piacere arriva improvviso, violento.

Sussulto, scomposta, scivolando giù sul freddo pavimento mentre le gambe cercano di imprigionare le dita stringendosi improvvisamente. Il cuore batte all’impazzata… resto lì, immobile… ferma… a godermi… a godere di me stessa… e degli immaginati occhi altrui. Non so quanto sia rimasta lì… appena mi riprendo libero la mano intorpidita dalla forte stretta delle gambe, muovo le dita… Istintivamente le porto alla bocca… per assaggiarmi… per assaporare il gusto della mia passione. Mi vedo riflessa non so dove… disfatta… capelli scompigliati… Mi alzo in piedi alla ricerca di una stabilità improbabile data l’emozione ancora in circolo dentro di me… Sento il bisogno d’aria… Mi avvicino alla porta del terrazzino. I rumori quasi soffusi della città sfiorano la mia pelle mentre mi affaccio, nuda, sulla soglia. Socchiudo gli occhi. Respiro profondamente. Di nuovo. Chiudo. Mi incammino verso la camera. Vedo riflessa nello specchio l’animale che è in me. E che ha voglia. Ancora.

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